Attualità e Notizie

A Lourdes per un vero incontro
inserito il 23.08.2016

Ieri la partenza di centinaia di pellegrini dalla Svizzera italiana verso il Santuario mariano.
Quasi 600 tra malati e volontari nell’Anno Santo della Misericordia arrivano oggi nella cittadina pirenaica. Tanta gente nelle stazioni ticinesi li ha salutati.

A Lourdes nell’Anno Santo straordinario della Misericordia è l’avventura bella, per tanti aspetti anche impegnativa, affrontata in queste ore da 600 pellegrini della Svizzera italiana. Ieri c’è stata la partenza del treno, sabato del bus e oggi dell’aereo. Queste immagini documentano il viaggio in ferrovia, con i volti lieti dei volontari, scout e ospitalieri, medici, sacerdoti, che con il vescovo Valerio raggiungeranno questa mattina il Santuario mariano.

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Tutti sono lì per accompagnare una delle componenti più fragili della nostra società: i malati fisici, psichici, disabili, giovani, ragazzi, talvolta purtroppo anche bambini, adulti, anziani, donne e uomini, accomunati dal mistero della sofferenza e dal desiderio di ricevere a Lourdes una consolazione, almeno spirituale. Con loro viaggiano i pellegrini richiamati dal bisogno di vivere una settimana di fede e spiritualità in uno dei Santuari più rilevanti al mondo, pellegrini, che come tanti volontari, hanno nella valigia le intenzioni di preghiera affidate loro da molte persone che a Lourdes quest’anno non potranno andare. Le immagini di questa pagina raccontano anche di queste persone, accorse a salutare la partenza del treno. Molti di loro, sui marciapiedi dei binari hanno affidato a chi partiva un’ultima intenzione di preghiera, la richiesta di accendere un cero o di far celebrare una Messa nel Santuario mariano.

Il viaggio a Lourdes della Svizzera italiana è tutto questo e altro ancora e non si può ridurre ai 600 partecipanti che fisicamente in queste ore stanno raggiungendo la cittadina pirenaica: sono le loro famiglie, è la diocesi di Lugano, sono -ed è bello ricordarlo- i pellegrini delle vallate italofone della Diocesi di Coira, da anni ufficialmente, parte del nostro pellegrinaggio ticinese, che proprio per questa ragione, accanto alla numerazione di 59esimo pellegrinaggio della Diocesi di Lugano, abbina quella di 19esimo pellegrinaggio della Svizzera italiana.

Questo popolo va a Lourdes nell’Anno della Misericordia per compiervi gesti di pietà, opere di misericordia (pensiamo ai volontari), per portare invocazioni e preghiere per chi soffre e per chi è in difficoltà, per affidarsi e affidare al Signore chi è caro. Il mondo di oggi ha un enorme bisogno di misericordia, i rapporti tra le persone hanno necessità di essere lavati e purificati alla grotta di Maria, madre della Misericordia, per rafforzarsi nella loro fecondità, per rinvigorire quella speranza che è il motore della società e della storia, perché se c’è misericordia, c’è sempre possibilità di un bene più grande, c’è possibilità di speranza.

In questo tempo difficile, dove grandi drammi umani bussano alle nostre porte, andare a Lourdes, è anche non dimenticare chi, su questi o altri binari, cerca un futuro migliore: i migranti. Anche a loro passa accanto lo stesso treno che va a Lourdes; anche loro non possono essere dimenticati, almeno nella preghiera.

(di Cristina Vonzun, articolo tratto dal GdP del 22.08.2016)

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