Attualità e Notizie

«Perché il male? Perché la malattia? Perché a me?»
inserito il 23.08.2012

Ieri il Sacramento dell’Unzione. Ma anche la Confessione e la processione coi flambeaux.

A Lourdes si vive un’esperienza di grazia dentro le tante cose che accadono. Il Sacramento dell’Unzione degli infermi, ha detto il vescovo, dà «il coraggio di accettare, la forza di continuare e un aiuto a portare la croce».

Tre i momenti forti della giornata di ieri per i pellegrini: in mattinata la celebrazione penitenziale comunitaria, seguita del sacramento della confessione individuale per chi ne ha fatto richiesta; nel pomeriggio la celebrazione dell’eucarestia nel corso della quale vescovo e sacerdoti presenti hanno impartito il sacramento dell’unzione agli ammalati; poi alla sera la fiaccolata assieme a tutti i pellegrini presenti a Lourdes, con i suggestivi flambeaux in cammino verso la Grotta.

Non solo confessione dei peccati
Il vescovo mons. Pier Giacomo Grampa ha ricordato come il sacramento del perdono  visto anche nel contesto della preghiera del Rosario (il tema del pellegrinaggio)  non può essere ridotto alla sola confessione dei peccati. È qualcosa di più. «La prima confessione da fare, come insegna il cardinal Martini, è la “confessio laudis”. Dobbiamo predisporci a questa celebrazione lodando il Signore». La seconda confessione è la “confessio fidei”, ossia la proclamazione della nostra fede in Dio. La terza è invece la “confessio vitae”: «Non dobbiamo accanirci solo ad esaminare la nostra vita nella ricerca dei suoi errori, delle sue fragilità, ma pure delle grazie che il Signore non ci ha lasciato mancare», ha sottolineato il vescovo. E finalmente solo alla fine ecco la “confessio peccati”. «Inteso così il sacramento del perdono acquista un respiro più ampio e completo non solo di penitenza, ma pure di gloria, di fiducioso abbandono, di incontro desiderato».

Non è rassegnazione ma il coraggio di accettare
Nella grande Basilica sotterranea di san Pio X nel pomeriggio vi è stata l’eucarestia con inglobato il sacramento dell’unzione. Ha detto bene il vescovo: un sacramento che «pone sempre a tutti tante domande e tanti perché, ai quali non sappiamo dare risposte. Perché il male, la malattia, perché a me, Signore?» Ma è un sacramento che «solleva tante speranze ed il desiderio di ricevere non solo rassegnazione, ma il coraggio di accettare, la forza di continuare, di avere un aiuto per portare la croce».
Ma è pure l’occasione «per rinnovare la gratitudine a medici, infermiere e volontari dell’Ospitalità di Lourdes di Lugano che rendono possibile con la loro assistenza questo bagno nella grazia del Signore, consentendo ai malati di sentire vicina la protezione della Madonna».

Lourdes si conferma occasione di amicizie
È sufficiente fermarsi in un bar delle vie appena al di fuori del perimetro dei luoghi sacri per dissetarsi (fa un gran caldo anche qui!) per scoprire mille testimonianze scatenate dall’incontro con il Mistero. Si vengono così a conoscere le motivazioni per le quali i nostri pellegrini sono giunti quest’anno in questa lontana cittadina francese, non proprio per farsi un bagno al sole come succede sulle calde spiagge della Costa Azzurra… «Mia moglie è mancata pochi mesi fa. Voleva venire a Lourdes una volta. Volevamo venirci assieme. Sono qui per lei». Ma è qui anche per se stesso l’amico luganese, alla ricerca dei suoi perché di fronte al dolore, come ha detto il vescovo. «Qui riesco a ritrovare il Ticino più bello, quello che a me piace di più», racconta un’altra persona. E qui ci si apre, ritrovando dentro di sé emozioni, sentimenti che ci parlano dei nostri cari, delle cose belle e brutte della nostra vita. «Si arriva spesso con un fardello pesante», ci dice un volontario. «Poi ti accorgi della sofferenza altrui, della forza di ammalati che davvero stanno male, ma che appena possono ti regalano un sorriso. E ti mandano nel cuore un’andata di speranza, di fiducia in te stesso, nel percorso che stai facendo nella tua vita. Sembrano frasi fatte o di circostanza: ma per me è così».
Intanto la macchina organizzativa gira a pieno regime e a soddisfazione dei pellegrini. I capi settore si incontrano, discutono gli appuntamenti della giornata e di quella successiva. Chi arriva per la prima volta impara ad inserirsi in questo cammino, riconoscendo amici di vecchia data e stabilendo nuove amicizie. Che magari si “consumano” solo qui a Lourdes, ma che restano e che sono pronte a manifestarsi la prossima volta, quando il richiamo di questa effigie e di quello che rappresenta sarà così forte da riportarti da queste parti.

(di Gianmaria Pusterla, articolo tratto dal GdP del 22.08.2012 / foto I. Cavaliere)



Home
Chi Siamo Calendario
Attualità e Notizie
Galleria Fotografica Downloads
Contatti
Links