“Scusi, dove si trova la Grotta?”.
È la domanda che il nostro Vescovo si è sentito rivolgere l’altra sera da un “pellegrino di un giorno”, sul grande sagrato davanti alla basilica del rosario. Ma comesi è chiesto il Vescovo usando questo aneddoto per introdurre la sua omelia durante la Messa che ieri i pellegrini ticinesi hanno seguito davanti alla statua di Maria nella grottasi viene a Lourdes proprio per incontrare la Vergine nella Grotta e non si sa dov’è il luogo giusto? Sì ed è quasi sempre così: tutti i luoghi vanno ricercati; ogni incontro non è scontato e spesso i posti di questi incontri sono quelli che meno ti aspetti. Natanaele, l’altro nome di San Bartolomeo apostolo, non si aspettava certo che da Nazaret, un villaggio della Galilea senza passato e senza futuro, potesse giungere “colui di cui hanno scritto Mosè e i profeti nella legge”. Non ci si attendeva nemmeno che la Vergine scegliesse questa grotta, detta “dei maiali”, per apparire a un’adolescente ancora quasi analfabeta, giunta qui per cercare qualche ramo secco da bruciare nel camino di casa. Eppure Dio ci sorprende. Il Signore conosce prima di noi ciò che è predisposto per noi e verso il quale occorre lasciarsi prendere, disarmati, senza quei pregiudizi che ci condizionano e senza quel nostro modo di giudicare. Sorprendere dallo sguardo divino per giungere alla conversione, che è l’affermazione della nascita e della morte di Gesù. Lourdes è questo. La Grotta è questo. Ma bisogna potersi affidare all’incontro.

La giornata si era aperta con la visita del Vescovo alle infermiere e ai brancardiers alle 6 del mattino, prima che questi ultimi iniziassero il loro servizio in preparazione dei malati. Un incontro voluto per ringraziare le donne e gli uomini che si sono messi a disposizione ma che è servito pure per auspicare che queste giornate del pellegrinaggio siano state un punto importante sul cammino di ognuno, perché “grandi cose l’Onnipotente ha fatto per noi”. Per i malati il pomeriggio è stato dedicato al bagno alle piscine. Un’immersione con un alto e comunque semplice simbolismo. Poi il rosario. Rosario che gli scout hanno animato per tutti gli altri pellegrini nella cappella Saint Joseph, sotterranea anch’essa, ma decisamente più piccola rispetto alla basilica Pio X.

Alle 17 tutti riuniti per quello che ha rappresentato l’ultimo momento comunitario del pellegrinaggio, prima del ritorno: la processione eucaristica. E questa mattina si rientra: in treno, in autobus, in aereo.

(di Gianmaria Pusterla, articolo tratto dal GdP del 25.08.2017)
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